Come si fa una relazione scritta: tutti i passaggi da seguire

Come si fa una relazione scritta? Bravi che ve lo state chiedendo e bravi che avete capito quanto ancora importanti siano certi documenti. L’uso della tecnologia in ufficio, infatti, è basilare ma non si può pesare che possa (e debba) sostituire in toto le pratiche classiche. A volte, per praticità ma anche per ordine mentale personale, ha senso prendere una penna in mano e fare chiarezza sul proprio business o, almeno, su alcuni aspetti di esso. Le specifiche di questo lavoro sono strettamente legate alla natura della vostra attività ma esistono delle regole base per redigere documenti di lavoro che sentiamo l’esigenza di proporvi. Sia perché, da studenti, vi sarà utile applicarle alle materie che state studiando sia perché, da futuri neo-laureati, vi sarà utile conoscere la pratica alla perfezione e, quindi, già da giovani. Leggete i nostri consigli e fate tanta pratica. Scripta manent!

Come si fa una relazione scritta? E’ importante che lo sappiate e che lo sappiate quanto prima. Perché è qualcosa che farà molto bene alla vostra vita da studenti nell’immediato ma, soprattutto, è qualcosa che vi ritroverete tra le competenze appetibili da neo laureati. Il bello di una cosa teorica è che avete modo di metterla in pratica verificando sulla vostra pelle quanto e se funziona. In questo caso scrivere un documento efficace supporta la fase di apprendimento.

Ecco alcuni consigli da tenere a mente:

  • Schematizzare, partite dalle macro-aree della materia che state studiando e sintetizzate tutto a keywords. Sarà un lavoro un po’ lungo, la visione di insieme (o “dall’alto” come la chiamano i tecnici) non si acquisisce facilmente. Una volta entrati nel modus operandi, però, saprete come gestirvi al meglio anche in tal senso;
  • Spiegare il metodo, siate chiari sull’approccio che avete avuto al tema e ragionate pensando al fatto che chi vi legge non è nella vostra testa. Illustrare i ragionamenti chiave che ci sono dietro ad un metodo analitico consente a voi un piccolo ripasso che male non fa ma, soprattutto, consente ai lettori di entrare più facilmente sull’item;
  • Scrivere ottime conclusioni, il ragionamento va chiuso e va fatto in modo lucido perché l’inizio e la fine di un lavoro sono le parti in cui la testa dell’utente è più attenta e, quindi, quella in cui voi dovrete maggiormente dimostrare la vostra tesi;
  • Prevedere una sintesi, come si usa negli Stati Uniti dove il tempo è considerato a tutti gli effetti denaro e quindi si fornisce un riassunto preventivo del lavoro per chi non ha tempo di leggerne la versione completa ma vuole comunque farsene un’idea.

Gli errori da evitare in una relazione

Se ogni cosa ha il suo dritto ma anche il suo rovescio, questa regola aurea si applica anche al come su fa una relazione scritta. Sarà importante capirne insieme l’ossatura che si deve dare (e in parte lo abbiamo fatto) ma sarà altrettanto basilare comprendere quali sono le cose da non sbagliare nella sua stesura. Sul web ci sono diversi blog di esperti di formazione che abbiamo riassunto in questo specchietto informativo:

  • evitare un linguaggio complesso, perché sarebbe sbagliato pretendere che tutti abbiano la stessa conoscenza tecnica sull’argomento;
  • evitare di essere prolissi, perché la società sta andando nel verso opposto e cioè verso la sintesi estrema;
  • evitare che non ci siano immagini, perché la gente è pigra e preferisce imparare più facilmente dagli occhi che dalle parole e lo dimostra il successo crescente delle infografiche;

La struttura corretta di una relazione

L’ultimo aspetto che si vuole analizzare in questa mini-guida sulla corretta stesura di una relazione scritta è come essa debba essere concepita. Le parole e il tono della conversazione al suo interno sono troppo soggettivi per essere stabili a priori ma lo scheletro è un must dal quale dovreste non muovervi. Qual è? Eccolo:

  • premessa, dove illustrate il metodo usato e le ragioni contestuali che spingono a questo lavoro;
  • presentazione dei dati, dove snocciolerete quanto ottenuto dal lavoro nei minimi dettagli;
  • analisi dei risultati, quello che il lavoro ha dato va studiato ed incrociato e questa è la fase in cui farlo;
  • osservazioni, dove darete una visione di insieme a quanto esposto al punto precedente;
  • conclusioni, dove contestualizzerete le vostre osservazioni con la premessa ed altre ricerche affini in Italia e in Europa;
  • abstract, documeto a parte ma da prevedere perché un riassunto di tutto sarà quello che spesso in molti leggeranno davvero.

State iniziando a capire come si fa una relazione scritta? Attenzione, però, questa è solo una mini-guida. Se pensate di sapere tutto sul tema da queste poche righe, cadete in errore. Considerate, invece, le nostre parole come uno spunto per spingervi e stimolarvi ad andare avanti. Il web è pieno di indicazioni utili in merito e di certo esisteranno dei validi tutorial. Resta il fatto, poi, che noi non abbiamo alcuna intenzione di abbandonare l’item. Ci torneremo presto tra le righe degli articoli del nostro blog universitario di Torino. Se poi avete fretta e mordete il freno, con l’apposito form di richiesta di informazioni potrete chiederci quando volete esattamente quello che vi serve di sapere. Noi siamo a completa disposizione.


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