Dati Istat sul lavoro nel 2017? Le aziende torneranno presto ad assumere
I dati Istat sul lavoro 2017 hanno una grande importanza. Lo hanno tutti quelli di questi anni usciti in tal senso, perché fotografano l’andamento di un paese “fondato sul lavoro” che, invece, sembra aver smarrito questo caposaldo stabilito dalla Costituzione. L’ultimo, però, è di rilievo superiore perché indica ai giovani le condizioni meteo del cielo del loro futuro, racconta come sarà il mercato del lavoro nel breve periodo. Il segno è positivo, perché è ormai chiaro che le aziende stanno tornando ad assumere e sempre più lo faranno nel lustro successivo. Voi, però, questo treno che passerà lo dovete prendere preparati e cioè con la giusta formazione per farsi notare nel mercato del lavoro. Lo spunto sul lavoro dell’ISTAT, quindi, che approfondiremo nel corso di questa guida, dovrà servirvi per avere chiara la strada da perseguire per arrivare alla fine del tragitto. Pronti? Ecco delucidazioni sul tema e contestualizzazioni necessarie. Buona lettura.
Come si intrecciano i dati Istat sul lavoro 2017 con l’università Niccolò Cusano? In modo molto forte ma anche in modo molto semplice da capire. Si tratta di partire dall’assioma che le aziende torneranno molto presto a cercare personale e che voi dovrete mettervi nella condizione di essere “quel” personale. Come? Con la giusta formazione che vi garantisce specializzazione nella materia di competenza ed approccio moderno alla tecnologia nello svolgimento del vostro mestiere.
Intanto, per capire come sta il mercato del lavoro in Italia, iniziamo a dire che, secondo i dati in questione, le imprese tornano a cercare personale, con il tasso di posti di lavoro vacanti che è stato pari all’1% nel terzo trimestre del 2017. Un risultato notevole considerando che è il massimo da quando è iniziata la serie nel 2010. Rispetto al secondo trimestre dell’anno, quindi, va segnata una crescita di 0,1 punti percentuali, con la doverosa puntualizzazione che la platea di riferimento comprende i settori dell’industria e dei servizi con almeno dieci dipendenti.
Non solo. Nell’analisi del quadro delle assunzioni in Italia, l’Istat va ancora più a fondo. Nel terzo trimestre del 2017, infatti, secondo quanto sostiene pubblicamente, il tasso dei posti vacanti cresce di 0,1 punti percentuali nei servizi, raggiungendo l’1,1% e stabilendo, quindi, un altro record dal 2010. Rimane costante allo 0,8% nell’industria rispetto al trimestre precedente, il che non è un male.
La definizione di “tasso di posti vacanti” vi aiuterà a capire ancora meglio la forza di questo risultato. Esso è “il rapporto percentuale fra il numero di posti vacanti e la somma di posti vacanti e posizioni lavorative occupate”. Viene considerato un indice “spia”, che è in grado di fare da bussola sulla direzione del viaggio del paese.
Il fatto che c’è concreto un rinnovato interesse delle aziende per nuovo personale significa, di base, diverse cose. Innanzitutto che l’economia ha ripreso il vento in poppa. Vuol dire anche, però, che si cerca personale che non si trova al momento sul mercato del lavoro, perché il know-how necessitato è diverso da quello generico e non specialistico ancora in giro in questi anni. In buona sostanza, si sta innescando una ripresa ma è anche necessario che le università si muovano per farla vivere a pieno ai giovani, formandoli per quello che serve nel concreto.
Tutto è ancora più chiaro leggendo la dichiarazione ufficiale sul lavoro 2017 dell’Istituto di statistica:
“I posti vacanti misurano le ricerche di personale che alla data di riferimento, l’ultimo giorno del trimestre, sono già iniziate e non ancora concluse. Sono, infatti, quei posti di lavoro retribuiti che siano nuovi o già esistenti, purché liberi o in procinto di diventarlo, per i quali il datore di lavoro – cerchi attivamente un candidato adatto al di fuori dell’impresa interessata e sia disposto a fare sforzi supplementari per trovarlo. Il tasso di posti vacanti può fornire, usato assieme ad altri indicatori, informazioni utili ad interpretare la congiuntura. I posti vacanti, infatti, possono dare segnali anticipatori sull’andamento del numero di posizioni lavorative occupate nel prossimo futuro”.
Ora che è chiaro come sta messa a lavoro la nazione, capiamo voi cosa dovete fare e come, in questo, vi sia di aiuto il nostro Ateneo. Ecco alcune specializzazioni utili che vi consigliamo di leggere.
Lo strumento dello “Stage & Job Placement”
Un primo concreto modo per sapere come avvicinarsi al mondo del lavoro, una volta conseguito un diploma di laurea, è usare lo strumento dello “Stage & Job Placement” di Unicusano.
Si tratta di uno strumento che parte da un presupposto prezioso e cioè che il rapporto tra iscritto ed università non si esaurisca, come molti credono, al conseguimento del titolo da dottore ma solo quando avviene un reale primo accesso nel mondo del lavoro. E’ compito dell’Ateneo, per questo, supportare il neo-laureato in ogni modo anche in questa (delicata) fase.
Come? Attraverso l’erogazione di formazione post laurea su come entrare in contatto con le aziende. Nello specifico, si tratta di farvi imparare 3 cose importanti che sono le seguenti:
- Scrivere un curriculum vitae, che deve incuriosire e non confondere chi lo legge ma anche mettere in luce le vostre caratteristiche senza mentire in modo spudorato su quel che ancora non siete;
- Affrontare un colloquio di lavoro, in modo tale che non rimaniate vittime della comprensibile emozione ma neanche di un’ostentata sicurezza che potrebbe ingenerare antipatia in chi vi sta selezionando;
- Scegliere lo stage giusto, perché è il primo passo ufficiale nel mondo del lavoro e potrebbe essere insidioso quando si incappa in realtà poco serie o, comunque, prive di alcuno sbocco reale.
I tirocini extracurriculari di Unicusano
Un altro passaggio importante per entrare nel mondo del lavoro con l’aiuto dell’università sono i tirocini extracurriculari di Unicusano. Si tratta di uno strumento regolamentato dalla Riforma del Lavoro, legge n. 92/2012 entrata in vigore il 18 luglio 2012, a seguito dell’accordo siglato tra Governo, Regioni, e Provincie autonome di Trento e Bolzano. E’, traducendo il punto in modo semplice, un modo per entrare in contatto con le aziende.
La definizione di tirocinio vi aiuterà a capire meglio. E’, a tutti gli effetti, un’esperienza lavorativa di durata circoscritta, e quindi non a tempo indeterminato, in cui il neo-laureato entra nei reali meccanismi produttivi di una realtà ed impara un mestiere. Dopo la teoria, quindi, la pratica e, di conseguenza, l’acquisizione di know-how specialistico sul campo.
Il fatto che esista un rapporto di fine collaborazione dei tirocini extracurriculari spiega che si tratta, a tutti gli effetti, di un modo di farsi valutare all’azione da un’azienda e, allo stesso tempo, è un modo per iniziare a mettere qualche voce sostanziosa su un curriculum vitae che, inevitabilmente, è scarno.
Non solo. Il vantaggio di un tirocinio attraverso ateneo è che noi faremo da filtro nelle selezione delle realtà presso cui fare questa esperienza, in modo tale che evitiate brutte esperienze e, soprattutto, perdite di tempo che, nel mondo reale, dove sete soli, sono all’ordine del giorno.
L’importanza della specializzazione dei master
Un altro aspetto che mettono alla luce i dati Istat sul lavoro 2017 è che dovrete essere preparati quando le aziende inizieranno a cercarvi perché la formazione generica degli anni passati non fa gola a nessuno e nessuno vi aspetterà se non dimostrerete di saper fare qualcosa di concreto in uno specifico settore di competenza.
L’importanza della specializzazione dei master affonda le radici su questo terreno, lo stesso in cui voi dovrete piantare il vostro semino col nostro supporto. L’offerta di corsi post laurea di Unicusano, infatti, è davvero ricca e, soprattutto, è in costante aggiornamento.
Nuove professioni stanno nascendo in questi anni e voi non potete permettervi il lusso di non considerarle. L’attualità, per esempio, offre direzioni nuove. Il terrorismo internazionale, infatti, richiede fortemente soggetti preparati a contrastarlo e il crollo dei paradisi fiscali genera il bisogno di esperti finanziari che direzionino le aziende altrove.
Scegliete quel che più si confà alle vostre caratteristiche ma imboccate quanto prima la strada per una nicchia del mercato del lavoro in cui posizionarsi.
La possibilità stage presso Radio Cusano Campus
Unicusano non solo dà formazione per trovare lavoro ma lo genera di suo. Capirete da soli che la domanda di docenti e tutor sia sempre attiva. Perché, in un’epoca simile in cui l’asticella della qualità si è alzata notevolmente, la differenza la fa il know-how posseduto o non posseduto.
Non solo. Noi siamo un network che persegue la terza missione, quella della divulgazione del sapere, e per farlo abbiamo diversi mezzi tra cui una testata giornalistica, Tag24.it, e, soprattutto, una radio che, a solo un anno di vita, si è già aggiudicata il premio delle cuffie d’oro.
Si tratta di un pool di giornalisti che ogni giorno si scrivo le loro trasmissioni e le conducono al fine di generare notizie, come dimostrano le due teste di serie Roberto Arduino e Andrea Di Ciancio col programma ECG, che offre ai giovani la possibilità di fare uno stage presso Radio Cusano Campus.
Potrete partecipare alla vita di redazione, alle decisioni del Direttore Responsabile comunicate ai suoi redattori e alla messa in onda delle sue inchieste.
I dati Istat sul lavoro 2017 sono davvero incoraggianti ed ancor di più lo è l’offerta didattica dell’Unicusano per mettervi in condizione di essere formati su ciò che realmente cercheranno a stretto giro le aziende. Se una rondine non fa primavera, però, è anche vero che una guida non fa informazione completa. Per questa ragione, per mettervi in condizione di fare le migliori valutazioni possibili sul vostro futuro, vi invitiamo ad usare quanto appreso qua come spunto per andare sempre più a fondo. Un buon modo in tal senso sono gli articoli del nostro blog universitario di Torino. Un altro è porre domande dirette usando l’apposito form di richiesta di informazioni per chiederci quello che volete sapere.