Retribuzione tirocinio formativo? Questione importante da approfondire se state studiando e intravedete il traguardo della laurea. Prima, però, è bene comprendere in che consiste il tirocinio formativo. Tecnicamente è un “periodo di inserimento all’interno di un contesto lavorativo con lo scopo di consentire al tirocinante di acquisire un’esperienza pratica in un determinato settore produttivo”. Questa particolare prima esperienza nel mondo del lavoro è considerata molto interessante dai giovani perché, al suo interno, si possono alternare momenti di studio a momenti di lavoro, aiutando così chi è nella condizione di studente lavoratore o chi ha, almeno, già terminato la scuola dell’obbligo. Prima di capire quanti soldi a fine mese portereste a casa, ricordiamo che è’ possibile svolgere un tirocinio solo tramite un soggetto pubblico o privato, detto ente promotore, che si fa garante della serietà dell’azienda ospitante e che stipula con quest’ultima una convenzione. In conclusione e in sintesi, il tirocinio presuppone un accordo tra 3 soggetti che sono il tirocinante, la struttura ospitante e l’ente promotore. Ora capiamo a quanto ammonta la retribuzione di un tirocinante. Buona lettura.
Retribuzione tirocinio formativo? Entriamo nel vivo del tema ma con una premessa importante.
Il tirocinio formativo
Inquadriamo la normativa italiana del tirocinio.
Con la legge Fornero questo strumento è stato disciplinato stabilendo che Stato e Regioni debbano stipulare un accordo per fare in modo che il suo periodo di formazione sia fatto prevedendo queste regole per i tirocini formativi:
- presenza di strumenti per la prevenzione ed il contrasto all’uso distorto dello stage;
- modalità che il tirocinante dovrà attuare per svolgere il tirocinio;
- elementi che caratterizzano lo stage nei contorni per evitare zone grigie da “furbetti”;
- indennità da corrispondere allo stagista e sanzioni nei casi in cui queste somme non vengano corrisposte.
Ecco, proprio linkandoci all’ultimo punto, ora siamo pronti a parlare del tema “retribuzione tirocinio formativo”.
Lo stipendio di uno stagista dipende da regione a regione e le regole che determinano la retribuzione variano da regione a regione. Ecco un quadro:
- le regioni dell’Abruzzo e del Piemonte sono le più generose, elargiscono agli stagisti un rimborso minimo di 600 euro mensili;
- meno fortunata è la situazione economica per gli stagisti di Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Umbria, che ricevono una retribuzione minima di soli 300 euro, che rappresenta la cifra minima stabilita a livello nazionale deve essere riconosciuta agli stagisti da imprese ed enti che attivano tirocini;
- tutte le altre regioni riconoscono ai tirocinanti importi che si attestano in una fascia intermedia, che va dai 400 euro mensili del Lazio, ai 450 euro dell’Emilia Romagna, fino ai 500 euro al mese riconosciuti dalla Toscana.
Cos’è uno stagista
La prima cosa chiarire è che lo stagista non svolge una prestazione professionale e lavorativa.
Ad esso vengono assegnate, attraverso il progetto formativo di tirocinio, specifiche attività e funzioni di tipo para-professionale, ma sempre in un’ottica di formazione e apprendimento “on the job”, sotto l’affiancamento costate e la diretta supervisione del tutor.
In questo senso, il tirocinante non può né deve operare in completa autonomia né agire in nome e per conto dell’azienda ospitante, in quanto non è un collaboratore professionale.
Naturalmente è opportuno che il tirocinante venga cimentato su specifiche attività e progetti aziendali, anche ai fini dello sviluppo di specifiche competenze strategiche professionalizzanti, a condizione che sia sempre tenuta presente e rispettata la valenza formativa dell’esperienza di stage. C’è una divisione che dovete tenere a mente e cioè:
I tirocini curriculari
Possono essere svolti da studenti di almeno 15 anni di età che siano:
- iscritti a percorsi per l’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e formazione presso un’istituzione scolastica secondaria superiore o un’istituzione formativa regionale accreditata;
- iscritti a percorsi di diploma professionale regionale di Istruzione Tecnica Superiore (ITS) o di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS);
- iscritti a corsi universitari (lauree, lauree magistrali, master universitari, dottorati di ricerca) o a percorsi di alta formazione svolti presso le istituzioni di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM);
- iscritti a master realizzati da istituti di alta formazione o scuole di management pubbliche o private, accreditati da enti riconosciuti in ambito nazionale o internazionale.
I tirocini extra-curriculari
Possono essere svolti da:
- neo-diplomati o neo-laureati entro e non oltre 12 mesi dal conseguimento del titolo di studio;
- studenti (inclusi laureandi, masterizzandi e dottorandi) a condizione che i soggetti promotori siano le istituzioni formative di provenienza;
- gli studenti, di età non inferiore a 15 anni, del secondo ciclo del sistema educativo e di livello terziario, per la realizzazione di stage durante la sospensione estiva delle attività didattiche, per un periodo non superiore a 3 mesi;
- soggetti inoccupati (compresi i diplomati e laureati da oltre 12 mesi);
- soggetti disoccupati (compresi i lavoratori in mobilità);
- lavoratori sospesi dal lavoro (in CIG ordinaria, straordinaria o in deroga);
- lavoratori occupati con contratto di lavoro o collaborazione a tempo ridotto;
- immigrati con regolare permesso di soggiorno;
- persone con disabilità e soggetti svantaggiati.
Questa sul tema “retribuzione tirocinio formativo” è solo una prima esperienza nel mondo del lavoro ma sappiate, per tranquillizzarvi, che da qua in poi avrete molti strumenti dalla vostra parte per farvi valere. Lo dimostra questo interessante articolo su come gestire e scrivere una lettera di dimissioni con preavviso o su come scrivere un’autocertificazione.
Ora che conoscete i margini entro cui è compreso il tema “retribuzione tirocinio formativo”, sapete anche come tutelarvi. Sempre nell’ottica di tutelarvi, però, non dimenticatevi che il vostro obbligo (quello verso voi stessi) è l’acquisire know-how prezioso per essere appetibili nel mercato del lavoro. Ecco perché dovete studiarvi l’offerta didattica di Unicusano sui siti ufficiali ma, in modo più dinamico, anche leggendo i nostri articoli del blog universitario di Torino oppure chiedendoci quello che vi serve di sapere attraverso l’apposito form di richiesta di informazioni.